A Montelio l’accoglienza nasce dall’amore per la conoscenza
Il racconto delle persone che ci hanno accolto nelle loro aziende facendoci capire l’importanza della relazione.

Ha un fascino particolare arrivare in una azienda che non conosciamo, ma soprattutto dove non conosciamo le persone che la animano. Ed è quello che ci è capitato a Montelio, dove il nostro camper Gino si è fermato una calda domenica di luglio con il sole di mezzogiorno.
“Il sole è sempre protagonista dei nostri racconti e ricorre puntualmente nella nostra storia” ci racconta Giovanna, titolare dell’azienda assieme alla sorella Caterina. E lo posso confermare, aggiungendo che ho rintracciato anche in lei la presenza del sole, quell’entusiasmo di chi ha il sole dentro e che si rivela senza filtri e senza pregiudizi.
Giovanna Brazzola è un fiume in piena di racconti, sensazioni, aneddoti: quella naturale predisposizione alla condivisione con la voglia di farti conoscere e poi ricordare qualcosa.
Il nostro viaggio con lei è iniziato attraverso una simpatica interrogazione a sorpresa che ci ha subito sintonizzato e predisposto a quella che si è rivelata una permanenza sorprendente.
Giovanna mi ha colpito per la sua cultura, e per la sua capacità di condividere informazioni e nozioni. Posso dire che sono uscita arricchita e ho imparato molto da questa visita, non tanto in relazione alla parte enologica, ma in generale su aspetti legati alla storia, alla letteratura, all’arte. E credo che questo sia un elemento da non trascurare quando si parla di enoturismo: il vino è il protagonista, ma si deve rendere filo conduttore di tutto ciò che ad esso è collegato.
E se è vero che la sua personalità è dirompente ed esplosiva è anche vero che Giovanna è molto ricettiva e riesce ad ascoltare e captare velocemente quello che le ruota attorno.
Una visita avvincente, che ci ha tenuto incollati dall’inizio alla fine e ci ha fatto sentire parte attiva di uno storytelling ben miscelato tra il tecnico e il divulgativo.
I suggerimenti e le idee di accoglienza che abbiamo colto da Montelio:
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chiedere sempre a chi si ha davanti da dove viene e di che cosa si occupa, non solo per conoscere l’interlocutore, ma anche per evitare gaffes;
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fare molte domande, anche in modalità ludica, per permettere di fissare meglio alcuni punti chiave della visita;
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non pensare di essere gli unici a fare una cosa, ma creare alleanza partendo da iniziative condivise nel territorio.