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Il Nero d’Avola trova in Australia suolo e clima ideale, e una produzione di qualità. Le caratteristiche? Buono, di medio corpo, fruttato con tannini setosi.
In Australia il vino è la bevanda preferita; la birra quella più consumata in termini di volumi. Come e quando sono cambiate le abitudini degli australiani?
L’export totale in valore cala del 30%, crollo in Cina (-97%). Singapore, Hong Kong e Corea del Sud nuovi trampolini di lancio.
Numeri in picchiata, l’export di vino australiano nell’ultimo anno subisce una flessione del -24% in valore e del -17% in volume. Batoste in tutti i principali mercati, si salva solo il Regno Unito (+7% in valore, -2% in volume).
Abbiamo intervistato Andrew Graham, intenditore, critico di vino e wine-blogger in Australia, per avere una testimonianza diretta sulla situazione del mercato vinicolo australiano.
La società Treasury Wine Estates nel suo ultimo rapporto annuale 2021, sembra aver assorbito lo shock dei dazi cinesi ed "è positiva sulle prospettive nei mercati chiave al di fuori della Cina continentale".
Le tre maggiori regioni vinicole australiane che detengono il 70% della produzione totale di vino si sono unite. Un approccio equilibrato e inclusivo che risulta vincente sul mercato internazionale.
Alcuni dei trend più significativi del mercato cinese stanno oggi avendo un riverbero anche nel resto del globo: vendita fisica e virtuale, live commerce, super app che combinano assieme messaggistica, vendita, pagamenti e consegna dei prodotti.
Wine Australia ha sviluppato un nuovo database che verifica le etichette e mira a ridurre il numero di vini contraffatti.
In seguito ai dazi punitivi imposti dalla Cina al vino australiano (-81% Q1), il Paese sta dirigendo i suo sforzi su Russia e Vietnam, mercati export ad alto potenziale.
Le bevande low e no alcol in Australia registrano numeri sempre più significativi. Ma cosa attrae il consumatore verso vino, birra e liquori analcolici?
Nella settimana in cui Wine Australia lancia il suo nuovo Connect digital, la piattaforma che avvicina in tutto il mondo acquirenti e produttori di vino, The Buyer ha raccolto il pensiero di alcuni produttori.
Le cantine del South Australia potrebbero conquistare il mercato statunitense grazie all’iniziativa Wine Australia’s US Market Entry Program.
Dazi cinesi alle stelle, perentoria la risposta del Governo australiano: il Primo Ministro Morrison dichiara che l'Australia "rifiuta completamente" i dazi e minaccia ricorso al WTO.
Marlborough, regione vitivinicola neozelandese, è una delle aree vinicole più performanti al mondo con volumi che raggiungono i 600 milioni di dollari.
Frequenza, occasioni di consumo, canali di acquisto e motivazioni: il quadro di una recente indagine sulle abitudini di consumo degli australiani.
Il lavoro di un decennio, che ha portato per i produttori di vino australiani ad una proficua rete commerciale in Cina, il cui valore è stimato in circa un miliardo di dollari, oggi sembra definitivamente compromesso.
Kym Anderson, influente economista del mondo del vino, sostiene che la combinazione sfavorevole di alcuni accadimenti, la pandemia in corso e l’imposizione delle tariffe punitive cinesi, potrebbe favorire una battuta d’arresto per il mercato vinicolo australiano pari al 10%.
Le esportazioni di vino australiano hanno subito un rallentamento nel 2020, fino a dicembre, quando si sono quasi del tutto fermate. Questo brusco colpo è stato inflitto dalle tariffe punitive della Cina negli ultimi due mesi dell'anno, secondo l'ultimo rapporto sulle esportazioni di Wine Australia.
E' stata recentemente lanciata una nuova gamma di vini premium provenienti dalla Nuova Zelanda. La novità? Una grande attenzione alla sostenibilità.
Dopo l'aumento dei dazi e l'applicazione delle tariffe punitive, l'Australia nel 2021 si ritira da tutti gli eventi in Cina.
S’inasprisce la disputa tra Cina e Australia. Alcune aziende vinicole australiane, ora di proprietà cinese, sostengono di subire discriminazioni dopo che una campagna social ha diffuso la lista di 41 cantine da boicottare.
Wine Intelligence ha studiato il design delle etichette che si trovano sulle bottiglie di vino disponibili nel mercato australiano dal quale emerge vincente l’equilibrio tra tradizione e innovazione.
La guerra commerciale tra i due Paesi non è mai stata così accesa, tensione alle stelle per il settore del vino australiano che rischia di perdere il suo più grande mercato di esportazione (oltre 1,2 miliardi di dollari australiani).
Calano i consumi pro capite, cresce la spesa media, boom dei prodotti locali, livelli di conoscenza del vino in flessione, aumenta la concorrenza di gin e birra artigianale.
La Nuova Zelanda è una nazione virtuosa con 73 vigneti e 111 cantine che sono state certificate come biologiche, circa il 10% del totale. La tematica della sostenibilità affrontata durante un recente webinar promosso dall'ente New Zealand Winegrowers.
Le esportazioni di vino australiano sono salite a livelli record nel 2019, e si fanno notare soprattutto in termini di valore.
Mentre i vini australiani crescono in export negli Stati Uniti, Wine Australia investe 79 milioni di dollari in ricerca e sviluppo del settore vitivinicolo.
Terzo focus sull’andamento della categoria sparkling sui mercati mondiali. Molto bene l’Asia, mentre Africa e Oceania viaggiano a giri di motore più bassi.